16/07/08

Rituali

Sera. Già da lontano può scorgersi l'adunata oceanica che occupa il piazzale davanti al ponte. Gli uomini, prevalentemente in camicia bianca, impugnano sontuosi cocktail scrutando con sguardo truce e concentratissimo nella moltitudine di persone, come cacciatori di frodo nella foresta. Sembra proprio che cerchino qualcuno o qualcosa di estremamente importante. Poche parole, qualche frase sussurrata al compagno con aria grave. Il gomito sul muretto, fumano lentamente, impostatissimi.

Stanno monitorando la presenza della suprema chimera che intasa il piazzale di macchine di ogni marca, che versa fiumi di profumo, che accende migliaia di lampade UV, che arruffa e pettina gigametri di capelli, cercano di individuare la concentrazione nell'aria del loro reale obiettivo, di quelle cinque lettere che rappresentano la più profonda ossessione di qualsiasi serata: "le fiche".

"Andiamo lì, ci sono le fiche", "…è pieno di fica così". Quale sia l'applicativo di queste fiche è problema complesso. La prima cosa che viene da pensare è che sia la recondita speranza di un contatto, di una conoscenza con "le fiche". Ma qui nessuno può essere tanto stupido da credere veramente al verificarsi di una simile eventualità.
È infatti in atto un circolo vizioso in cui in realtà tutto è completamente bloccato, uomini da una parte e donne dall'altra, blocchi contrapposti. Le donne camminano a 3 metri da terra, elevate al rango di semidee da fiumi di desiderio maschile frustrato, irrigidite dalla tangibile paura che quel qualcuno cui concedessero il 5% della loro confidenza voglia in realtà solo scoparsele.

I maschi di contro si inviperiscono sempre più, associandosi in branchi di lupi affamati che spendono fiumi di soldi, girando come trottole per la città e assediando locali alla ricerca di una conquista stellare che non ci sarà mai. In realtà sono loro stessi ad alimentare la cosa. Se ad esempio una donna non assumesse quell'atteggiamento, che ne so magari si girasse, sorridesse o dicesse qualcosa sfuggendo alle regole del circolo vizioso, sarebbero i maschi stessi i primi a sorprendersi e venire spiazzati per non concludere comunque nulla.

È una grottesca allegoria del corteggiamento animale con la differenza che quasi mai si conclude con l’accoppiamento. È apparenza allo stato brado.

Sfuggire a questo perverso meccanismo è difficile. In genere il branco si divide in due tronconi distinti: un primo blocco prosegue sulla stessa infruttuosa falsariga continuando a sbavare da lontano, o tentando disperati attacchi diretti senza alcuna speranza di successo. Questo gruppo si autoelimina dalla partita chiudendosi sempre più nel torvo buio del branco.

Un secondo gruppo decide invece di continuare la battaglia, usando geniali strategie bonapartiane. E' atteso da lunghissimi ed estenuanti corteggiamenti da gallo cedrone, irti di mille insidie, dove basta una parola fuori posto o un gesto sbagliato e si è irreversibilmente bruciati. È un codice di comportamento basato tutto sulla forma e poco sulla sostanza ed è quindi delicato come un velo di cristallo. Ogni espediente che serva ad aggirare lo scoglio può fare la differenza, la ricerca di una conoscenza in comune, di un aggancio soft, di un qualsiasi straccio di pista che possa portare alla rottura del ghiaccio.
A quel punto si è comunque soltanto all’inizio del cammino. Mantenere ora sempre il basso profilo, far sembrare che andarci a letto è l’ultimo dei nostri pensieri. Farsi vedere però anche figo, inserito, abbronzatissimo, felicissimo, splendido, realizzatissimo, motivato ed entusiasta. Ma sempre non troppo. Modularsi subito sulla lunghezza d'onda richiesta, sciogliere piano piano la diffidenza, rispettare i rituali, i formalismi, non sgarrare mai. Insomma diventa veramente un lavoro immane alla fine del quale, con una percentuale irrisoria rispetto al branco iniziale, l’ultimo manipolo di irriducibili eroi, a imperitura rappresentanza di un intero popolo di stakanovisti di aperitivi, cene e dopocene e inerpicandosi su una montagna costruita sui soldi, le lampade, le camice, le macchine e sul sudore di tutti, ottiene finalmente l’agognato trofeo.
E io che pensavo che certe cose avvenissero per caso.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

è un'analisi perfetta, ma si vede da morire che è fatta da un uomo, mancano infatti molti importanti dettagli che solo la sensibilità femminile può notare...qualche volta basterebbe poco per far succedere il contrario...:-;

Anonimo ha detto...

Si vabbè, ale continuiamo a teaserare che ci fa bene...

Anonimo ha detto...

Certo, alla fine, dopo che hai fatto tutta la trafila...succede tutto per caso.
Diciamo che se sei un fico della madonna il percorso si abbrevia di molto!

Anonimo ha detto...

Penso che admin esprimesse con ironia un concetto più elevato di "le donne fanno le stronze e i maschi so' allupati", chi può legga bene.